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MotoGP | GP Stiria 2021: guida al Red Bull Ring

Un tracciato breve come crono sul giro, nel quale velocità di punta, trazione e frenata sono i parametri chiave. Scopriamone le caratteristiche

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Dopo sei settimane di pausa, il Motomondiale tornerà in pista questo fine settimana per il gran premio della Stiria presso il Red Bull Ring, un tracciato che nel corso delle decadi ha cambiato più volte nome e configurazione. Nel 1970 venne inaugurato l’Osterreichring, che nel medesimo anno ospitò la prima edizione del gran premio d’Austria. La pista era lunga 5941 metri ed era costituita da 18 curve. Questa configurazione venne mantenuta sino al 1987, prima che la tappa austriaca venisse tolta dal calendario provvisoriamente. Dieci anni dopo, nel 1997, il tracciato torno ad ospitare un gran premio di F1 con una nuova denominazione e un rinnovato layout.
L’A1 Ring, 4371 metri di lunghezza e nove curve, fu sede sino al 2003 della gara austriaca. Sempre nel 1997, la nazione austriaca ospitò per l’ultima volta una tappa iridata dell’annata del Motomondiale. Successivamente, la pista uscì nuovamente dal calendario della Formula Uno e la Red Bull rilevò l’intero autodromo nel 2004 per iniziare dei lavori di ristrutturazione e ammodernamento dell’impianto in modo che potesse tornare a ospitare delle gare del panorama Motorsport. A causa delle proteste ambientaliste, il progetto venne sospeso fino al 2009.
L’anno seguente, il lavori ripresero e il circuito fu omologato dalla FIA. I box furono ricostruiti e, dopo svariati interventi per riqualificare l’autodromo, il nuovo Red Bull Ring venne inaugurato il 15 maggio 2011. Dal 2016, anno del rientro nel calendario del Motomondiale (due anni dopo la Formula 1), la tappa austriaca è presente in pianta stabile, anche con un doppio appuntamento come avvenuto la passata stagione e come avverrà questo fine settimana.
Il tracciato attualmente misura 4318 metri ed è composto da dieci curve, delle quali sette a destra e tre a sinistra. Le distanze di gare previste sono le seguenti: MotoGP 28 giri (120,9 km), Moto2 25 giri (108 km) e Moto3 23 giri (99,3 km) . Il record assoluto della pista appartiene a Marc Marquez che nel 2019 aveva ottenuto la pole position col crono di 1:23.027 alla media oraria di 187,2 km/h, mentre il miglior giro in gara è stato fatto registrare due anni fa da Andrea Dovizioso in 1:23.827 alla media oraria di 185,4 km.
Prendendo come riferimento il video onboard camera di Valentino Rossi nel corso del suo giro nelle qualifiche del 2017, si possono analizzare le caratteristiche del tracciato situato in Stiria. Dalla linea del traguardo alla prima curva ci sono circa trecento metri di distanza. Curva 1 è una destra da affrontare in seconda marcia a 92 km/h che immette sul seguente curvilineo verso sinistra che porta prima alla curva 2, da percorrere in pieno in sesta marcia a 304 km/h, e poi verso la curva 3. Si tratta di una piega verso destra da fare in prima velocità a 66 km/h, la cui traiettoria perfetta prevede di arrivare al punto di corda evitando sottosterzo all’avantreno e lunghi in frenata in modo tale da massimizzarne la trazione.
In uscita dalla tre, le monoposto affrontano il seguente rettilineo in discesa che porta alla frenata della curva 4, il più di frenata più impegnativo della pista austriaca. La trazione in uscita porta verso la curva 5, nella medesima direzione della curva antecedente ma da fare a 204 km/h in quarta marcia, alla quale segue la doppia sinistra delle curve 6 e 7.
La prima ha una velocità di percorrenza di 113 km/h in seconda marcia, la seconda di 126 km/h con la medesima marcia parzializzando l’acceleratore una volta superato il punto di corda. In seguito vi è il cambio di direzione verso destra per la curva 8, da affrontare in quarta marcia a 190 km/h, il cui seguente allungo in discesa porta verso le curve 9 e 10, ambedue verso destra. La nove si percorre in terza velocità a 124 km/h, per la dieci i piloti scala una marcia con una velocità di percorrenza di 105 km/h.

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